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Illusione

Per quanto difficile sia da ammettere, praticamente tutti noi viviamo in un mondo fatto di illusioni. False speranze, fatti ignorati, e la continua repressione di quelle voci interne ed infallibili che tentano sempre di puntarci verso la verita'. Meno ammettiamo di esserlo, piu' siamo illusi. Ma perche' questo fenomeno? Perche' non possiamo accettare semplicemente le cose per cio' che sono e usarle come tali? Le illusioni in cui viviamo non si limitano a piccole piacevoli bugie, esse invadono tutti gli aspetti fondamentali della nostra vita, dal lavoro ai rapporti con gli altri, al nostro ruolo in questa vita. Vogliamo credere che quando avremo quel lavoro, o quella promozione, allora ci sentiremo finalmente realizzati nella nostra carriera. Vogliamo credere che non siamo direttamente responsabili per la situazione disastrosa ambientale e sociale nel mondo. Vogliamo credere che anche se cio' che ci viene chiesto a lavoro sembra poco etico o utile alla societa', a qualcosa servira'. Vogliamo credere che questi vestiti e questo telefono che stiamo comprando non siano stati creati da bambini schiavi in qualche parte del mondo. Vogliamo credere che l'immagine di mucche felici sulla confezione del latte non sia un'inganno. Vogliamo credere che non possiamo fare niente per cambiare il mondo. Vogliamo credere che se soltanto ci impegnamo un po' di piu' il nostro partner iniziera' a rispettarci. Vogliamo credere che con il tempo le cose miglioreranno da sole. Vogliamo credere che la nostra vita e' infinita e quindi abbiamo tutto il tempo che vogliamo per cambiare. Vogliamo credere che se non diciamo niente riguardo alle ingiustizie che abbiamo di fronte a noi, lo fara' qualcun'altro. Vogliamo credere che le promesse che ci sono state fatte siano vere. Non c'e' bisogno che continui la lista, ma potrebbe andare avanti per un libro intero. E la cosa stupefacente e' che quando le cose non vanno come "ci aspettavamo" rimaniamo delusi. Ma perche' ci auto-inganniamo? Perche' la realta' e' cosi' difficile da affrontare? La risposta non e' banale. Non e' che siamo semplicemente nati con questo "difetto" nel cervello. Non e' che siccome siamo umani abbiamo bisogno di un po' di auto-illusionismo per affrontare la vita. Non e' che siamo ignoranti, no. E' che fin da piccoli, fin da quando siamo cresciuti, a scuola, a casa, nella societa' ci e' stato insegnato a reprimere cio' che sentiamo, ovvero parte di noi. Ci e' stato insegnato che certi comportamenti sono "giusti" e altri "sbagliati". Che certe emozioni sono accettabili ed altre no. Che certi aspetti di noi sono belli, altri brutti. Per socializzarci quando siamo bambini, il rifiuto o l'assenza di amore del genitore viene interpretato dalle nostre menti fragili e vulnerabili infantili come una vera e propria minaccia di morte. Infatti evolutivamente parlando come specie siamo totalmente dipendenti dai piu' grandi quando cresciamo, e se non ci adattiamo rieschiamo di non vivere. La nostra mente allora a quell'eta' internalizza tutto cio' che ci viene insegnato, inclusi gli insegnamenti distruttivi. Tutto viene delegato al subconscio, che negli anni adulti portera' avanti tali programmi a nostra totale insaputa. Impariamo a reprimere quegli aspetti di noi che non erano accettati, a costo di atlri. E quindi appena qualcosa dentro di noi ci da un segnale che "qualcosa non va", invece di dare immediatamente attenzione a quel segnale, che puo' essere un'emozione negativa, un senso di sconforto, o una sensazione spiacevole, tentiamo di ingannarla. Utilizziamo le razionalizzazioni per convincerci che in realta' non e' giusta o non esiste. Ci distriaiamo utilizzando mille modi. La reprimiamo finche' non riusciamo piu' a sentirla. Facciamo finta che non ci sia. Eppure la nostra voce interiore e' l'unica vera connessione che abbiamo con la verita'. E' il nostro legame tra il terreno ed il divino, e' cio' che ci rende "umani". Ignorandola quindi, diventiamo qualcosa di meno che umani, rinneghiamo un'aspetto fondamentale di noi stessi.

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