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La frequenza collettiva che blocca l'Italia

Se c'e' una frequenza collettiva predominante in Italia, che ne blocca la crescita, credo che sia la negazione. Per ogni cosa si punta il dito a qualcuno, l'obiettivo non e' risolvere il problema, ma di trovare un nemico o un capro espiatorio a cui addossarlo, per non doverlo gestire. Si fa di tutto pur di non guardarsi allo specchio, si trova ogni distrazione per non sentire, dall'ossessionata ricerca del "gusto" e dei cibi stimolanti che sono diventati addirittura un marchio culturale che ci ha fatto dimenticare il vero scopo del cibo, all'ossessione per l'apparire con la moda, alla televisione, a stimoli come il porno e l'oggettificazione della donna, ed esperienze sessuali malsane. L'Italia e' il paese numero uno che sfrutta il mercato sessuale minorile all'estero. Un problema incredibilmente grave ed allarmante, che dovrebbe farci rizzare i capielli, e che invece e' comodamente spazzato sotto il tappeto, tanto chissene frega dei bambini Africani stuprati dai nostri uomini. Persino nelle comunita' progressiste e "spiritualmente evolute" di persone che predicano il cambiamento, spesso si trova un divario tra "noi" e "loro", un puntare il dito a qualcuno. Cosa ci succede? Perche' abbiamo cosi' paura di noi stessi?

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