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Una scomoda verita'

Come la maggior parte dei codipendenti, se ci siamo trovati in relazioni con persone narcisistiche e' perche', noi stessi siamo stati cresciuti da un genitore narcisista. Tale genitore ci vedeva come oggetti che trattava come un fastidio oppure - se gli offrivamo provvigionamento narcisistico - come estensioni di se. Eravamo delle bambole per soddisfare il loro ego gratificandoli in un modo o nell'altro, ignorando completamente i nostri bisogni, i nostri desdieri e la nostra personalita'. Siamo cresciuti con l'idea che l'amore e' condizionale, e che dobbiamo sacrificare noi stessi per meritarlo. Che dobbiamo mettere i bisogni degli altri prima dei nostri, e che la nostra identita', i nostri valori, la nostra verita' siano secondari. Quale modo orribile di crescere: non c'e' da stupirsi che con questi credo nel nostro subconscio, andiamo ad attirare in vita adulta altrettanti narcisisti - persone che non solo cercano chi li gratifica e li serve sacrificandosi, ma che usa queste persone per ottenere i propri scopi, ovvero il proprio provvigionamento narcisistico. Se la storia finisce qui vediamo che e' facile interpretare il tutto in una lente di 'aggressore-vittima', 'buono-cattivo', e sentirci quindi vittime innocenti di una situazione piu' grande di noi, dalla quale dobbiamo lottare per uscire, combattendo il terribile e temuto narcisista in modo da riguadagnare la liberta' dall nostra vita. Ma la storia non finisce qui, anzi, c'e' un pezzo fondamentale che e' stato tralasciato. Vedete, se uno dei nostri genitori era narcisista, con grandi probabilita' l'altro era un codipendente. Infatti quale persona meglio si addice come partner di un narcisista, se non appunto una persona che ha imparato a sacrificare se stessa per i bisogni dell'altro, a rinnegare i propri valori, la propria verita', il proprio valore per gratificare l'altro, se non un codipendente? E qui viene il bello: se e' vero che il genitore narcisista ci ha insegnato a sacrificarci per lui, a rinnegarci e svalutarci per lui, a rinunciare ai nostri bisogni, i nostri desideri, la nostra identita' per lui, e' anche vero, che il genitore codipendente non ha fatto altro che rinforzare questi credo, dandoci l'esempio. Infatti il genitore codipendente si sottometteva al narcisista, dimostrandoci che il narcisista e' quello con il 'potere'. Il genitore codipendente rinunciava ai propri valori per il narcisista, incoraggiandoci a fare lo stesso. Egli rinunciava alla propria verita', mettendo in questione la nostra. Eccetera. Ora io non so come sia stata la particolare esperienza di ognuno di voi, ma nella mia, mia madre non solo permetteva a mio padre di abusarmi verbalmente, psicologicamente, fisicamente, ma in piu' partecipava all'abuso. Pur di non mettersi in cattiva luce di fronte ai suoi occhi, preferiva sacrificare il capro espiatorio della situazione - me - riversando su di me le cause di ogni loro problema in modo da non dover confrontare il narcisista. Tutt'ora, ha un'atteggiamento di vittima - perche' lei e' quella buona povera circondata da persone cattive e abusive. Poco importa se ha chiuso orecchi, occhi, bocca di fronte all'abuso di un minore. Poco importa se vi ha partecipato. Secondo la sua versione "non aveva scelta". Certo, se avesse detto qualcosa si sarebbe messa contro il narcisista, e questa per lei non era una scelta. Ed e' qui che noi codipendenti sbagliamo. La scelta ce l'abbiamo, eccome. Ma per vederla ci vuole coraggio. Per vederla dobbiamo rinunciare al comodo stato di "vittima buona" e renderci conto che siamo responsabili di questa situazione tanto quanto se non piu' del narcisista. Perche' siamo noi che permettiamo all'abusatore di abusarci. Perche' siamo noi che permettiamo ai nostri valori di essere calpestati. Perche' siamo noi che permettiamo alla nostra verita' di essere rinnegata. E tutto per paura. Paura di un'individuo che altro non e' che un robot idiota, che fa esattamente cio' che e' programmato per fare, come un disco rotto che non si e' mai aggiustato, perche' altro e' troppo stupido per riuscire a fare. Noi, che invece abbiamo anime complete, profonde, dotate di empatia, di coscienza, di valori, di intuito, di intelligenza, noi vendiamo noi stessi per un robot idiota. Fare le vittime in questa situazione e' come andare fuori sapendo che piove, senza ombrello, e poi prendercela con la pioggia perche' ci siamo bagnati. Abbiamo un sacco di ombrelli stupendi. Svegliamoci. Prendiamolo questo benedetto ombrello. Ecco perche' credo che vederci come vittime buone non solo non ci aiuta a vedere il nostro vero potere nella situazione, e la nostra capacita' di cambiarla, ma in piu' ci permette di giustificare di continuare ad appoggiare i comportamenti abusivi degli altri senza fare nulla a riguardo.

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